Leggendo dei post di Facebook e alcuni articoli su
siti specializzati sono al corrente su un inasprimento di alcune
sanzioni arbitrali nel mondo del basket.
Non discuto asolutamente le decisioni che per
altro neppure conosco perfettamente, devo dire pero' che fa almeno
sorridere che questa "stretta" sia entrata in gioco con l'insidiamento
di un ex arbitro come Facchini al ruolo di responsabile unico della Lega
1.
Ho cambiato spesso canale quando vedevo partite con Facchini a dirigere,
perche' il suo atteggiamento e, come e' moderno dire adesso, il suo
linguaggio del corpo, mi infastidiva proprio, e non solo me dato che in
passato e'stato sospeso per "un comportamento insolente e borioso".
Si poteva tranquillamente scommettere sul minuto del tecnico che durante
la gara era certo ad arrivare.
Sia chiaro che non conosco il
sig.Facchini, il mio e' un giudizio da tifoso che vede partite, e' il
giudizio che si puo' dare anche al giocatore o al coach guardando una
gara.
A me non piace quello che Facchini rappresenta ossia una gestione
arbitrale che non si ispira alla vittoria dell'Oscar dell'attore non
protagonista, ma che ambisce alla statuetta piu' importante che
vincera' difficilmente, e nel caso, si portera' dietro un codazzo di
polemiche,critiche ed esasperazioni.
Le pochissime volte che ho
parlato di tecnica arbitrale, mi sono sentito un pesce fuori dall'acqua,
perche' tutto quello che ho visto e sentito non era per me di priorita'
assoluta, in una gara vista tra il pubblico con degli amici arbitri,
dopo un fischio contestato ho sentito dire: si pero' ha posizione e
guarda come segnala bene, e ho meditato (mettendomi la lingua tra i
denti) a cosa vuol dire una cosa del genere, oppure in un allenamento ho
visto fare delle diagonali e fare un fischio, e le correzioni erano
sulla chiusura del pugno o la posizione dell'altra mano.
In una riunione coach - arbitri di inizio campionato, abbiamo assistito
ad una discussione tra l'istruttore e l'arbitro su come comportarsi in
caso di assenza del medico obbligatorio, dopo una casistica estenuante,
l'istruttore stressato ha esclamato: voi non dovete usare buon senso.
Nel
corso degli anni, sono stato pessimo giocatore, con atteggiamento
irascibile, talvolta vergognoso, contro tutto e tutti, figuriamoci gli
arbitri, nei primi passi di coach tale atteggiamento e' rimasto, seppur
forse limato; alzando l'asticella dell'attivita' e maturando si
comprende la totale inutilita' e il danno che porta la protesta sulla
concentrazione della squadra, negli ultimi anni credo di essere un coach
collaborativo e facilmente gestibile nel corso della gara.
Nei
campionati in Lombardia, ultima esperienza, i rapporti sono stati ottimi
nonostante il livello arbitrale sia piu' basso che in FVG, che viste le
mie esperienze in giro per tornei e manifestazioni,resta un elite.
Resto
"infuriabile" sull'atteggiamento, sul poco allenamento (secondo me
dovrebbero essere gli arbitri a chiedere alle societa' per arbitrare
amichevoli e non viceversa), e sull'organizzazione delle designazioni
(arbitro agli esordi con vecchio scarso e' il top per bruciare una nuova
leva), sulla zero comunicazione, sulle mancate ammissioni di errore e
sull'assenza di buon senso.
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