giovedì 27 ottobre 2016

Il basKet è morto, evviva il basKet.

È morto il basKet, viva il basKet.

Il concetto di morte è vivo in ogni forma d'arte ed è presente purtroppo nel nostro quotidiano, la morte nella pittura, nella poesia ma talvolta anche nella canzonetta, oltre che nella vita reale. Nostro malgrado la morte fa parte della vita.
Muore il nostro amato gatto, muore un'ideologia, muore una sicurezza; fortunatamente però c'è chi crede nella reincarnazione e chi più razionalmente pensa che dopo ogni morte ci può essere un nuovo inizio.
Il titolo di questo sproloquio richiama l'antica monarchia francese che per rassicurare il popolo nella stessa frase avvisava dell'avvenuta dipartita del sovrano ma immediatamente rassicurava il villano della pronta sostituzione: le roy est mort, vive le roy.

È con questa premessa che chi scrive vuole mettervi in guardia, voi che leggete queste righe a Trieste e che avete la passione verso la pallacanestro.
Forse sono anni che il basket senior sotto San Giusto non sta benissimo, "ga un poca de alterazion" come si dice quando abbiamo quella leggera influenza, ma adesso la situazione è precipitata.
Da questo IPad, da queste dita, tra il serio e il faceto si era già discusso della sciagura continua del coach K sui campi dei mitici tornei non tesserati, muschio cestistico sempre pronto ad accogliere anche chi come il nostro "eroe" sfoga senza competenza le sue repressioni.
Ma adesso si è toccato il fondo, anzi come dicono quelli bravi, si sta scavando, in una profondità sconosciuta, aggiungo.
Sconosciuta perché alla prossima vigilia dei dieci lustri coach K de noaltri si affaccia ad un campionato FIP senza averne titolo, sarà dirigente o capitano non giocatore, comunque sarà a tutti gli effetti il riferimento tecnico di un team, peraltro glorioso.
Tutto ciò è agghiacciante.

È inutile cercare un perché o incolpare chi si è preso una simile responsabilità (qualcuno avrà pure composto il numero del K, non credo si sia autoinvitato al primo allenamento, o no?) ormai il fattaccio è compiuto e altro non possiamo fare che tenere sotto controllo il campionato di promozione triestino, cercando magari il contro altare di questa autentica sciagura, di questa morte cestistica. Trovare la nuova rinascita collegata magari a qualche virtuosismo di qualche ex giocatore che onora la stessa categoria e mette in secondo piano le malefatte del K oppure in qualche società che cerca nella base della promozione un rilancio o un'esperienza da consolidare poi in serie più nobili.

Insomma il basket è veramente morto in questo autunno ma sappiamo che si può rinascere anche dalle ceneri più inquinate.

giovedì 20 ottobre 2016

Bebevionatemi

Sovraesponete Bebe Vio. Sono bebevionato.

Tempo fa mi è capitato di leggere su un giornale un sondaggio sugli argomenti più trattati ai tavolini dei bar.
Onestamente l'esito mi è sembrato abbastanza scontato, gli argomenti ovviamente sono sport, politica, donne/pettegolezzo; mi ha sorpreso però la graduatoria infatti la politica distaccava e non di poco gli altri temi.
Da quel giorno non nascondo che davanti al capo in B (specialità triestina), al cornetto e al giornale non ho potuto fare a meno di "tirare l'orecchio" ascoltando dagli altri tavoli l'attendibilità nella vita vera di quel sondaggio. Confermato.

Figuriamoci quindi se entra nella nostra comunicazione di massa un ciclone come Bebe Vio: giovane donna, sportiva di livello mondiale e recentemente coinvolta in un viaggio di rappresentanza in USA del primo ministro Renzi.
Intendiamoci: politicamente non mi sembra una notizia rilevante, lei stessa con la purezza della gioventù si è smarcata da qualsiasi etichetta o bandiera, però è chiaro che suo malgrado Bebe è finita anche nelle pagine di politica oltre alle solite sportive.

Questo ha scatenato il miserabile che si nasconde in ognuno di noi e che spesso esce quando siamo davanti alla tastiera, accusando Bebe di sovraesposizione nel caso migliore o accuse di sfruttare la sua condizione, peggio ancora: offese.
Ovviamente le offese non meritano di essere neanche prese in considerazione, per le accuse se ne avrà voglia, ma non credo, ci penserà lei, sulla sovraesposizione invece sono d'accordo.

Bebe la puoi trovare in ogni momento sui social, spesso in radio e televisione, quindi sicuramente in questo momento è sovraesposta ma io spero che questo momento prezzemolo duri a lungo.

Bebe Vio, che potrebbe legittimamente piangersi addosso, è bella da vedere perché nonostante i segni visibili della sua malattia ha un viso e un sorriso ammaliante, ha la gioia della sua età, lo spirito vivace di una giovane atleta, l'ottimismo entusiasmante di chi vive un momento magico, la parlantina agitata e obiettivamente troppo veloce di chi ha tante cose da dire.
Bebe Vio è un esempio, Bebe Vio è energia e Dio solo sa di quanto ne abbiamo bisogno, sovraesponete Bebe ve ne prego. 

venerdì 14 ottobre 2016

Non si cerca per trovare, si cerca per cercare.

prima bozza di stampa

prossima idea

prima stampa definitiva

prima stampa lastra grande

prima stampa lastra piccola

lastre complete

lastre complete

lastre complete

incisione

incisione completa e attrezzo

incisione completa