Interclub tennis e hockey Ghent, mercoledi' 4 dicembre 2013 ore 13.30 circa:
Sembra restare al suo posto
ma Feno e' un diesel.
Non si puo' non notare un
miglioramento, il bambino che due settimana fa sfoggiava una divisa da
cavaliere templare oggi e' vestito normalmente, siamo ancora lontani da
una tenuta sportiva ma gia' senza mantello,elmo e spada e'qualcosa.
Devo inoltre dire che oggi non e'
neppure il piu' inadeguato, dato che una mamma ha ben pensato di mandare
la figlia stivalata.
Piccolo Feno pero' oggi ha una
racchetta da tennis che Ivan Lendl non aveva nelle epiche partite con
Boris Becker.
Una volta mandato in campo il figlio,
il nostro eroe inizia a parlare ad alta voce senza un uditore preciso,
non trova chiaramente risposta.
Mani giunte dietro alla schiena,
controlla la situazione, non trova nulla che possa stimolarlo, e poi,
come quando rivedi dopo vent'anni il tuo primo amore: le assi che
delimitano il campo.
Chi ha letto la puntata precedente sa
di cosa che parlo.
Le muove spingendole con la suola
della scarpa, le controlla, poi si abbassa e le accarezza, sono fisse. E' soddisfatto.
Butta l'occhio verso di me, credo mi
abbia sgamato, probabilmente ha notato che spesso lo osservo e
prendo appunti.
La mia visuale pero' oggi e'
ostacolata dalla moglie (povera donna!) e' per questo che non riesco a
godermi la Feno..menale prestazione.
Uscendo pero' proprio non ce la fa, da
bordo campo alza la voce e rimprovera il figlio che non rispetta la
fila poi lo saluta, prende ancora qualche secondo sgranocchiando delle
arachidi, e se ne va.
Quattordici e venti, dieci minuti prima
della fine della lezione, puntuale come il cagotto dopo il pranzo di
Natale, si riaffaccia dalla porta, entra in campo, chiama l'istruttore
che non lo degna di sguardo, mestamente torna a bordo campo.
Mi ha evidentemente sgamato, si
nasconde tra i genitori, mi sento a disagio perche' il nostro sguardo si
incrocia piu' volte; ma poi penso: sono io dalla parte della ragione,
sono io che mi comporto bene.
Allora sostengo lo scontro oculare
stile mezzogiorno di fuoco, sa di essere nel torto, abbassa lo sguardo, il
codardo!
Noto il suo piede che spinge l'amata
asse, ulteriore test, lo fa in maniera discreta senza dare nell'occhio,
ma io Feno ti conosco, non hai segreti per me dentro quel capannone.
Non riesce proprio a non comunicare
con i figli impegnati negli ultimi giochi con i compagni e i loro
istruttori, sbraccia, si sposta per migliorare il campo visivo dei
pargoli, senza successo.
Oggi al club arriva SinterKlaas, che
porta i regali ai bambini, gli istruttori formano una fila, spiegano, i
bambini esultano.
Il torpedone umano esce dall'impianto
guidato dai maestri e si avvia verso il bar per ricevere il sacchettino
pieno di caramelle, tutti i bimbi hanno in mano un disegno da consegnare
al vecchio canuto vestito di rosso, secondo voi chi e' che chiude la
fila? Qual e' l'unico genitore che segue il gruppo?
Vai Feno, sei unico.
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