venerdì 10 agosto 2018

IL LEONE E IL SOLE

Grintopoli è una bella città molto tranquilla, con tanti parchi, e c'è sempre il sole.
Molta gente si rifugia sotto gli alberi quando fa caldo, altri corrono per mantenersi in forma, a Grintopoli sono veramente in tanti impegnati nello sport.
Quasi tutti i bambini dopo aver fatto i compiti corrono nei campi di calcio, di basket, alla piscina insomma ovunque si possano fare partite, gare o anche semplicemente divertirsi assieme dando il proprio massimo.
 È così anche per Bimba S, a lei piace tutto, corre e si diverte, suda e sorride, salta e si sporca e poi si lamenta sempre quando la mamma la costringe a fare la doccia.

A Grintopoli però un giorno venne un signore molto serio che non sorrideva mai e impedì a Bimba S e qualche altro bambino di giocare liberamente, potevano farlo solo in un posto, non con tutti i giochi che volevano, e solo in certi orari e poi tolse anche il sole.
Bimba S non era felice di queste regole nuove, ma le seguì senza discutere, a volte chiedeva alla mamma e al papà il perché di questo cambio e le rispondevano che in questo momento e per un po' di tempo bisognerà fare altre cose importanti ma noiose, qualche volta fastidiose, solo dopo il signore serio se ne andrà.
La mamma e il papà dissero anche a Bimba S che tutti i parenti, gli amici, dovevano tirare fuori il leone che c'è dentro di noi, il leone coraggioso e forte, quello che con un ruggito e mostrando i denti fa scappare tutti, anche il signore serio.

Bimba S non capì subito cosa voleva dire "il leone che c'è dentro di noi" e l'idea di un grande leone dentro la sua piccola pancia la faceva ridere molto, allora, lei che ama gli animali, si vedeva piuttosto a cavallo di quel leone coraggioso.
Ma quel Re della foresta era un po' strano perché non aveva il muso di un grande gatto, ma un minuto aveva la faccia di mamma, poi di papà poi dei suoi fratelli, dei suoi amici, dei suoi parenti.
E Bimba S a cavallo del leone dalle mille facce iniziò a correre, a volte lo fermava un po' per farlo riposare, per poi riprendere più decisi e determinati.
Bimba S aveva un piano. Pensò: facendo un po' di strada sul mio leone, posso arrivare dove c'è il sole e riportarlo a Grintopoli, sono sicura che il signore serio non ama il sole  e appena lo vede, scappa.

Fu così che lei con il leone dalle mille facce iniziò a correre, una corsa lunga e dura, più di una maratona, accontentandosi dei giochi che il signore serio le concedeva.
Ma Bimba S voleva il sole, perché era sicura che solo il sole poteva portare la normalità a Grintopoli, per poter così far riposare anche il suo amico leone.

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