Probabilmente
saltero' di palo in frasca, faro' talmente tanti errori da consumare il
tasto "delete" e anche mille riletture non basteranno per rendere
scorrevole il testo.
Ma
quello che scrivo lo penso da un sacco di tempo, tocca le mie corde piu'
intime, la mia prima passione, quindi penso di meritare
giustificazioni.
Ad
agosto i frequentatori del PalaTrieste o PalaRubini (me ne
strafrego della polemica inutile sul nome, io sul sondaggio del Piccolo
per l'inaugurazione avevo scritto con poca fantasia PalaBora e adesso lo
chiamerei PalaCola in onore di Nicola Porcelli) programmavano gia' le
domeniche bianche di Piancavallo e Pramollo, o sentivano gia' il gusto
di
un buon crudo tagliato con la "manera" in qualche osmiza di
Prepotto,Slivia o Samatorca,
convinti di non vedere piu' il basket di primo livello in citta'.
Poi i pazzi visionari
dell'iniziativa dell'abbonamento utile al salvataggio della societa'
(Dio li salvi), ha dato linfa e motivazioni nuove.
Il sindaco affidando l'incarico a
Ghiacci e Bocchini disse: ci sara' ancora il lusso della pallacanestro
di vertice a Trieste, condivido al cento per cento la dichiarazione, per
Trieste ora come ora la legadue e il basket senior e'un lusso.
Personalmente mi mette tristezza
pensare che in un momento cosi' basso della pallacanestro italica, dove
basta avere le giuste dritte, delle intuizioni e un po' di fortuna per
fare un campionato di alta serie A, una piazza come la nostra arranchi
in A2 e che questa situazione sia considerata giustamente un lusso.
E sempre a mio titolo, e' ancora
piu' paradossale perche' da qualche anno (dalla gestione tecnica
Bernardi ad oggi) finalmente vediamo campionati altamente
convincenti, dove si e'spesso riusciti a coniugare il risultato
agonistico alla proposta di giovani virgulti di molte societa' minori
triestine differenti.
Ma allora come mai il basket a
Trieste, da fenomeno cittadino per molti anni adesso e' diventato un
lusso?
Innanzitutto ci si dimentica spesso
che questa societa' ha dieci anni, e sono passati non so quante persone a
dire la propria spesso a sproposito, non si puo' dimenticare gli anni
di fior fior di professionisti veterani che sono venuti a svernare,
oppure che si e' toccato il punto piu' basso con
lo "show" dell'abbondante Senesi nello spareggio Trieste-Bassano per
evitare l'onta della C.
Di costruzione prima
dell'arrivo di Bonicciolli non c'e' mai stata traccia, sono convinto
che se il corso di coach Bernardi poi proseguito da Dalmasson fosse
iniziato prima adesso la situazione sarebbe diversa.
Ovviamente le responsabilita' non sono
dei coaches che dal 2004 si sono cambiati sul pino, ma sulla totale
assenza di un'idea da portare avanti, cosa che Bernardi e Dalmasson mi
sembra abbiano ricevuto e condiviso con brillanti risultati.
Qualcuno puo' dire che la societa' ha
nominalmente dieci anni ma nasce sulle ceneri di anni di esperienze, per
me non e'assolutamente cosi', il fallimento azzera tutto.
Il lusso pero' lo si vede anche in
altre manifestazioni attorno al team, si badi bene: io seguo in
maniera continua la Pall.Ts esclusivamente grazie a internet, quindi i
miei pensieri non hanno il calore della passione e del campo, ma
spesso sono frutto di statistiche, di poche immagini, di impressioni di
amici che reputo competenti, dei commenti dei tifosi e dei siti
specializzati.
Ebbene io ho notato
una specie di imbarbarimento nelle valutazioni, momenti di entusiasmo
totale e immotivato, a depressioni al limite del de profundis nell'arco
di pochi giorni.
Chiunque non capisce
che la squadra di quest'anno e'una squadra che deve vivere alla
giornata per tutto, e' probabilmente uno che vive fuori dal mondo.
Si vivra' alla giornata per sapere se
il lavoro di Ghiacci portera' a un maggio di saluti e baci oppure ad una
continuazione della squadra, si vivra' alla giornata per vedere se un
ambo al lotto dara' qualche moneta per tesserare Diviach o chi per lui
in una struttura che evidentemente manca di un giocatore, si vivra' alla
giornata per coltivare la speranza che alcuni ventenni confermino le
buone cose gia' viste e altri ventenni (esordienti) prendano meno
sberle, si vivra' alla giornata per vedere se i veterani riusciranno a
tirare la carretta.
E' per questo che a volte mi cadono le
braccia a vedere articoli sulle partite, ultimamente sentendo la radio,
leggendo i commenti dei tifosi e oggi sapendo del
finale a base di fischi.
Mi domando: forse chi critica
l'esordiente Harris (che gioca fuori ruolo per la mancanza di un 4) si
dimentica dell'anno di esordio di uno come Middleton? Chi critica Hoover
(premetto: giocatore che non avrei preso) dimentica il dato di fatto
che le vittorie sono venute nelle sue due giornate migliori? Chi
pretende un esplosione immediata di Candussi non sa neanche di cosa
parla, chi vuole continuita' da ventenni al primo o secondo anno di A
pretende la luna.
In palazzo c'e' meno gente di anni fa,
probabilmente da dopo Stefanel si e' sempre dato per scontato quello
zoccolo duro e non si e'mai fatto nulla per avviare o almeno agevolare
un cambio generazionale dei proprio tifosi, cosi'probabilmente la
competenza, come il calore, e' scesa assieme al numero di spettatori e
purtroppo e' arrivata anche in via flavia
l'infezione del tutto e subito.
Senza
fare poi una polemica personale, da tifoso acceso, vedere l'aspettativa
per la partita contro Ferentino (saro' presuntuoso ma Fe-ren-ti-no!!!
Si accettano scommesse per la durata del sodalizio..) con proclami e
chiamate da derby mi ha messo un po' di malessere, onestamente in un
campionato di A con citta' come Torino,Napoli,Brescia e Verona non mi
sembra questo l'appuntamento dell'anno, pur comprendendo la voglia di
rivalsa dopo i play off di serie B.
E anche vedere il pubblico aspettare
tale Guarino per vendicarsi di un gesto di troppo, e quindi dare
importanza al giocatore, mi sembra fuori luogo.
Cioe' mettere sullo stesso piano il
capitano ciociaro a Savio,Coldebella,Mario Boni,Rusconi,Jeelani i primi
beccati da Chiarbola che mi vengono in mente, mi sembra un Oscar
gratuito e immeritato
alla carriera.
Cerchiamo pertanto di preservarci il lusso con l'ambizione di farlo tornare tradizione e orgoglioso fenomeno sociale triestino.
Forza Trieste! 'Ndemo Muli!
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