mercoledì 20 novembre 2013

Alla scoperta di Feno 2




Dopo una settimana di assenza, e' tornato, e fortunatamente in grandissima forma.
Feno, protagonista di qualche post fa si e' manifestato in tutta la sua magnificenza.

Chi e' Feno?
E'il classico genitore presente in qualunque panchina, di qualsiasi impianto, di qualsivoglia disciplina, il piu' detestato dagli istruttori.
Quello che cerca il contatto con gli altri genitori, che cerca di fare il simpatico, che calpesta qualsiasi regola impostata dallo staff in campo.

Oggi entra in sordina, si mette da parte e toglie le giacche ai bambini, uno dei due corre con gli altri mentre il piu' piccolo non ne' vuole sapere.
Siccome Feno e' anche fine psicologo infantile, senza batter ciglio, prende in braccio il pargolo e lo porta dagli altri bimbi, lo forza a mettersi in fila, soddisfatto esce, sotto lo sguardo attonito degli istruttori.

Uno dei due bambini e' vestito da cavaliere templare (Feno, ma perche'?) con tanto di spada di legno in una mano e racchetta da tennis nell'altra.
Intanto lui riesce a stabilire un contatto con il maestro piu' giovane, chiacchiera a lezione in corso, appena pero' entra il piu' esperto responsabile si defila rapidamente, il vigliacco.
Torna a bordo campo dove cerca in maniera evidente di entrare in conversazione con qualcuno degli altri genitori, chi manda dei sms, chi bada al bambino piccolo in braccio,chi semplicemente osserva il suo figliolo correre e saltare, nessuno disposto a dare del filo, e Feno e' provato.

Raccoglie nervosamente dei pezzetti di foglie, o carta e li butta in un bidone vicino, ad un certo punto sembra cacciare gli acari, non esiste piu' nulla da raccogliere.
Lo metto alla prova: ho in mano un fazzolettino di carta, strappo degli angolini piccolissimi e li butto, senza farmi vedere, a terra sul lato opposto al suo, passa pochissimo tempo e lui si getta a capofitto li prende e li butta.
Mi sono sentito come quando da bambino andavo nel parco di Villa Revoltella a Trieste a buttare i pezzi di pane ai pesci del laghetto di fronte alla chiesa,  li buttavo dove i pesci non c'erano per vedere come nuotavano veloci per procurarsi il cibo.

Intanto il bambino cavaliere templare ha riposto spada e la racchetta, e lui prende Excalibur e la brandisce per salutare i bimbi impegnati nella ginnastica, fa un gesto di saluto ai genitori presenti ed esce.

Rientra quando mancano circa dieci minuti alla fine della lezione, ovviamente entra in campo per farsi vedere dai figli, poi si siede sulle panchine, sono emozionato come un bambino, e' vicino a me.
Mi chiede se non mi sembra troppo presto per questo freddo.
Tutto il mondo e' paese, il meteo e'il miglior modo per iniziare un'inutile conversazione, non ci casco, faccio un sorriso annuisco, ma bado bene ad aprire bocca, sposto lo sguardo e credo capisca che non ci sara' un seguito al discorso.

Alla prossima Feno.

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