Il georgiano Marquez ad agosto arriva a Milano dalla Germania per giocare a pallacanestro. Entra in spogliatoio, e chiacchiera con qualche compagno: Io arrivo dalla Germania, tu? E la risposta spesso, e' sempre la stessa: Siena.
Poi va dal coach: Hi, coach sono Marquez arrivo dalla Germania.
Ciao caro, sono Luha e arrivo da Siena.
Allora stupito, inizia a correre e a chiudersi in sala pesi, dove il professore che lo segue chiacchierando gli dice: Sai l'altro anno ero a Siena.
Il buon Quez comincia a paragonare la serie A all'Nba e pensa che Siena e' il team in D League di Milano.
Poi dopo un po' Milano gli dice guarda che vai a Siena, lui non e' felice di andare nella lega sviluppo ma da professionista china la testa e parte.
Per strada si ferma all'autogrill e mangia una rustichella, vicino a lui arriva un ragazzo con pantaloni della tuta, air jordan ai piedi, tatuaggi e andatura caracollante, e chiede: Tu giochi a basket? la risposta lo sorprende: Si, giocavo a Siena ora vado a Milano.
Lo prende come esempio, lui era in lega sviluppo e adesso va a Milano, sara' anche per me cosi'. Passa un po' di tempo e vede che questa Siena ha poco da sviluppare come squadra, anzi per molti aspetti organizzativi e' forse piu' avanti di dove era prima.
Lo avvisano che oltre alle normale gare della domenica, in un week end speciale si gioca con la regola del playground, quindi se vinci resti in campo altrimenti torni a casa. Quando inizia il riscaldamento si rende conto di essere nell'arena dove giocava con Milano e pensa che bello che la squadra senior permette di giocare questa manifestazione di D League nell'arena grossa; gioca con grande intnsita', fa una buona partita e Siena vince.
Spogliatoio, un po' di festa, doccia.
Andando verso il pullman incrocia il ragazzo dell'autogrill, candidamente chiede: Avete allenamento? No, giochiamo contro Sassari. Quez al bar dell'arena chiede informazioni al suo coach e allo staff: No caro Marquez, facciamo lo stesso campionato, e questa e' una competizione in piu' che si svolge a meta' anno. Allora il georgiano si sente un po' tradito, ma siccome tutto sommato e' un buono, resta a vedere la gara, i suoi ex compagni sono veramente bravi, alla fine del primo quarto pero' deve tornare all'albergo per riposare in ottica dei prossimi giorni.
In albergo si mette davanti alla tv, e vede un bianco, senza fisico e tatuaggi , che non salta la Gazzetta del mercoledi senza coppe, segnare da ogni dove. Cio' getta nella disperazione Luha, il ragazzo dell'autogrill e tutti gli altri ex compagni, Quez si alza dal letto, il suo compagno di stanza un brizzolato di due metri e dieci che a Siena e' capitano nota un strano ghigno sulla sua faccia, si chiude in bagno.
Il canuto capitano e' preoccupato, Quez non e' ancora uscito e si sentono dei gemiti.
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