martedì 24 settembre 2013

VIVA!!!!

Non so se si possa parlare di alta sociologia ma una volta, assieme ad un' amica siamo stati testimoni di un episodio che ci ha colpito, che ci ha destato curiosita' e scatenato una costruttiva discussione.

La location dell'avvenimento e' una vecchia e storica osteria triestina, e un cliente abituale dopo aver fatto il suo ordine all'oste ha salutato un amico e con grande sorpresa e apprezzamento ha notato che finalmente c'e' un suo coetaneo con una camicia a due tasche ossia scarsele, indumento inspiegabilmente andato in estinzione, da qua e' partita una discussione tra loro due, interrotta da grossi sorsi di malvasia, e ha scatenato un'analisi da parte di noi semplici uditori.Quello che riporto e' il mio pensiero,meditato e rivisto.


Innanzitutto bisogna vedere alcune cose importanti:
chi usa la camicia con 2 scarsele al petto?
cosa si mette nelle due scarsele?

Se si fa un analisi attenta di questo ne viene fuori secondo me un identikit psicologico quasi perfetto.
La camicia con due scarsele al petto è quasi sempre manica corta e viene indossata solitamente da pensionati attivi con un passato vivace, quelli che definiremo vecie bobe o leggere o nagane.

Questi esemplari girano la città di Trieste e frequentano locali di mescita,bar,osterie.

Sono quasi sempre amici dei gestori, hanno nomi importanti:Uccio, Bepi, Nereo, spesso una voce baritonale ma parlano poco, e se parlano dicono sempre cose giuste.
Abbinano alla camicia con due scarsele al petto, un pantaloncino corto stile safari, rigorosamente color sabbia, calzino bianco,scarpa in rete blu.
Fanno un uso comune della bestemmia,non hanno fedi sportive,politiche o religiose sono aldì sopra di tutto.
Quasi sempre la moglie ghe rompi le bale!!!!!

Passiamo al contenuto delle scarsele, metterò alcuni oggetti in maniera disordinata per poi magari descriverli e avere così un dettagliato disegno della personalità.
Gli oggetti sono: matita consunta, tacco, pettine, svizzero(che chiameremo britola), astuccio.
Talvolta, ma solo talvolta, l'astuccio e il tacco sono assieme.

 La matita consunta e temperata rigorosamente con la britola indica che il pensionato era un artigiano un ex elettricista o idraulico, comunque un operativo pronto a scrivere una misura,un numero o un indirizzo.
Il tacco è fondamentale perchè non ha categorie, il tacco e' universale e'in poseesso dell'ex postino, artigiano, operaio. Il tacco avrà un apertura sempre dal interno verso l'esterno, e poi scivoleranno fuori le monetine che l'oste si prenderà da solo per pagare "el caliceto".
Il pettine è sempre bianco o nero solo qualche volte marrone lucido con dei riflessi chiaro/scuro, viene usato dopo aver pagato prima di uscire dal locale oppure dopo aver utilizzato la toilette, servirà per sistemare gli ultimi capelli rimasti dietro le orecchie oppure per i più fortunati sistemare la riga a destra o sinistra.
Lo svizzero o meglio la britola, è anche molto importante, perchè?
Perchè "no se sa mai" con la britola si fa tutto da stringere la vite degli occhiali, a tagliare una melanzana che accompagna il caliceto, ma anche per alcuni virtuosi per un' attenta pulizia delle unghie.

Nell'astuccio invece c'e' la parte più intima e romantica della vecia boba.Infatti se raggiungi una confidenza e i calicetti assumono un numero serio, la leggera si intenerisce tira fuori l'astuccio e mostra alcune foto della sua vita, la Guzzi del 57, il nipote quando era piccolo, qualche amico poi diventato famoso.

Raggiunta l' ora di pranzo perche' il vero omo con la camisa con due scarsele il calicetto lo va a bere intorno alle 11 del mattino per fare mArenda (non merenda), con l'occhio ormai lucido per l'emozione,non per effeto del vino, con lo stuzzicadente che pende dalle labbra, e la camicia sbottonata, saluta l'oste e gli altri clienti, alzando la mano e pronunciando un insindacabile: VIVA!




2 commenti:

  1. Non so in città, ma nella periferia più estrema e nei paesi questi personaggi vengono spesso insigniti del titolo onorifico di sindaco o sceriffo (es. sindaco de Gabrovizza, sindaco de borgo, sceriffo de Borgo Grotta).

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