Il bagno Corallo e' li da sempre e da quando la città ha scoperto la sua vocazione turistica e' diventato punto d'incontro per ogni occasione. Luogo di riposo e relax con il sole, di movida con la luna e le stelle.
Una sola famiglia a gestire il bar-ristorante, lo specchio d'acqua pertinente e lo spazio di spiaggia per le sdraio e gli ombrelloni. Tre generazioni che hanno come denominatore comune Giordano, il bagnino tuttofare che appena finito il liceo per raccogliere qualche lira e spinto dalla reputazione da play boy dei bagnini, decise di consumare la sua prima estate da maggiorenne lavorando.
Una volta bastava la stagione estiva e qualche abile calcolo da ragioniere per campare tutto l'anno, adesso non e' più cosi'.
Giordano e' impegnato totalmente per lo stabilimento: i soliti lavori estivi e d'inverno quello che serve al bar o al ristorante. Ha lavato piatti, pulito pavimenti, fatto commissioni con il furgone. E' consapevole che l'apertura annuale e' necessaria ciononostante fa fatica ad adeguarsi.
Ama l'estate, la sabbia, le persone rilassate, non concepisce vedere eleganti lavoratori in pausa pranzo con il giornale aperto sul tavolo e il telefonino sempre vicino, pensa che per loro l'odore del mare non fa differenza con quello dell'asfalto, non percepiscono neanche la purificazione dell'aria salmastra dallo smog cittadino.
Anche questa mattina, come tutte quelle estive, Giordano e' sulla sua sabbia con i piedi nudi, quella ormai perennemente pelle bruciata dal sole, la sua barba bianca e i capelli increspati.
Prima di organizzare la giornata, si gode le sfumature di rosso che il sole offre all'alba, il sole bacia il mare e inizia a lavorare.
Da quando il Corallo e' anche una discoteca, Giordano, furibondo, raccoglie i bicchieri vuoti e insabbiati, i mozziconi e pacchetti vuoti di sigarette, chiedendosi perche' la gente ha cosi' poco rispetto per il mare e per la spiaggia.
Quando ha quasi rastrellato tutto nota sulla battigia un numero 7, ma non e' il solito disegno di un bimbo, e' nitido, chiaro, non ha sabbia intorno, e' pulito, fatto con mano ferma. Non fa in tempo a riflettere che un' onda cancella tutto.
Il sole ha fatto il suo corso, Giordano e' pronto a salutarlo, fa sempre molto velocemente il lavoro di chiusura, non sopporta l'evento tanto di moda dell'aperitivo musicale. Non comprende perché per divertirsi ci deve essere uno che urla come un isterico al microfono. "Corallo, are you ready, put the hand…….."
Al mattino sono le solite imprecazioni, bicchieri e maleparole, immondizie e maleparole, insulti e rastrello. Nello stesso punto del 7 di ieri un 6 che sembra stampato sulla spiaggia, in tanti anni ha visto castelli di sabbia più precisi di tante sculture, buche che sembravano strapiombi. Perché questi numeri così semplici ma fatti con grande perizia mi colpiscono tanto, pensa. Corre alla sdraio dove ha appoggiato le sue cose prende il telefonino con l'intento di scattare una foto, niente, un po' di schiuma qualche conchiglia, la risacca dell'onda ha portato via tutto. Non ha tempo per pensare, mantiene la concentrazione sul suo lavoro, pur essendo proiettato ai prossimi due giorni di recupero già concordati da tempo, li passera' in collina in un piccolo terreno che ha comprato qualche anno fa, dove ha posizionato la sua sgangherata ma comoda roulotte, e raccoglierà dai due grandi alberi quintali di ciliegie.
Finalmente e' tra il verde, il suo mare lo vede dall'alto, si gode il fresco all'ombra degli alberi, dopo questi due giorni di pace tornerà al Corallo ricaricato e con un paio di borse di ciliegie da condividere con i colleghi e i clienti.
Il rientro al lavoro e' soft, infatti il cielo plumbeo e qualche goccia di pioggia inibisce turisti e bgnanti a frequentare il Corallo.
A Giordano piacciono queste giornate: guarda il mare arrabbiato seduto sul pattino in secca. Issa la bandiera rossa di pericolo generico di balneazione, e nota anche stavolta per pochi secondi un numero, il 3, tracciato al solito punto. Visto il poco lavoro Giordano può lasciare prima il suo posto.
Dopo una giornata di pioggia e vento il lavoro e' maggiore, bisogna ripulire le sdraio, tirare e rastrellare la sabbia, ripulire il bagnasciuga da alghe, pezzi di legno e altri residui portati dal mare in burrasca.
In lontananza Giordano vede una ragazza che corre, col rastrello le prepara una corsia tra i sassolini e le conchiglie, lei ringrazia con un sorriso, "a presto", e prosegue, lascia le sue impronte attorno ad un grande 2 che il bagnino non può non notare.
La giornata e' splendida, dopo il vento e la pioggia il cielo e' terso e i soliti avventori hanno voglia di recuperare il giorno perso. Giordano sta a lungo sullo sgabello da arbitro di tennis, il mare e' ancora mosso e i bagnanti sono molti.
Lavoro pesante oggi. Dopo aver messo in ordine le ultima cose e' stanco, arriva a casa e come spesso gli succede si addormenta sul divano e domani tornerà al Corallo senza passare per il letto.
Così' e' stato. I cuscini troppo morbidi del divano lasciano sempre un dolore alla parte bassa della schiena, piegarsi per raccogliere bottiglie e bicchieri oggi e' come ricevere delle pugnalate. Alla fine della raccolta, vicino al mare, vede le orme dei piedi della podista che oggi evidentemente e' già passata.
Anche oggi osserva, sempre li, la solita cifra, una riga dritta, perfetta, un 1 preciso. Non ha ne' tempo ne' voglia di pensare, i primi bagnanti sono già al banco del bar con il cappuccino. Le ore passano come sempre, come gli ultimi quarant'anni e più, a volte Giordano viene assalito dalla noia e si chiede se quel lavoro che doveva essere stagionale, diventato poi routine giornaliera, sia stata la cosa migliore per lui.
Alla sera rinuncia al divano, va direttamente a letto senza passare per la cucina e senza accendere la televisione, un po' di riposo per lui e per la schiena.
Al mattino i primi bagnanti non trovano sdraio e ombrelloni pronti, la spiaggia e' sporca e trascurata, e sulla battigia un grande cerchio, uno zero in piena regola. Il primo, unico e ultimo giorno di assenza ingiustificata di Giordano.
Nessun commento:
Posta un commento