giovedì 29 gennaio 2015

Battaglia giornaliera

Sono le venti, ore piccole per qualsiasi bambino di Gent o almeno della scuola di Giorgia Jurga, ma lei evidentemente di indole mediterranea tiene botta, bisogna quindi ricorrere a qualsiasi mezzo per farla dormire.
Giochi di parole, letture di libri, ma soprattutto: la storia.
Non ho un buon rapporto con le favole tradizionali, nel senso che conosco quella che puo' essere la morale ma mi confondo con la cronologia degli eventi, particolare fondamentale per una narrazione fluida e precisa.
Allora invento. Talvolta con successo, altre volte meno.

Alcuni particolari per una lettura piu' chiara: GJ sta per Giorgia Jurga, P per papa', scrivero' in maiuscolo fuori dalla conversazione l'atmosfera del colloquio, preciso che quando chiamo mia figlia con il nome esteso, sempre tutto di un fiato e con voce stentorea, Giorgiajurga, vuol dire che voglio far passare la mia alterazione.

GJ: Papa' mi racconti una storia?
P: Certo, allora c'e' una bimba....
GJ: Come si chiama?
P: Non lo so Gio, e' generico, e' una storia.
GJ: Ah, ok! Ma come si chiama?
P: Elena! Si chiama Elena. Posso andare avanti?
GJ: Si!
P: Elena e' a letto e deve dormire.
GJ: Perche'?
P: Senti Giorgiajurga, o parli tu o io racconto la storia, tra un po' devi dormire, non abbiamo molto tempo.

TENSIONE

GJ: Ok papa', scusa!

TENSIONE MITIGATA

P: Niente amore! Allora Elena sta per dormire quando sulla finestra della stanza arriva un uccellino.
GJ: Di che colore e' un uccellino?
P: Blu! L'uccellino e' blu e porta ad Elena una B.
GJ: B come bambini?
P: Si Giorgiajurga, B come bambini. Posso andare avanti?
GJ: Si papa'.
P: Bene! Elena prende la B e la mette sotto il cuscino.
GJ: Anch'io ho il mio cuscino.
P: Si Giorgia anche tu. Elena sta quasi per dormire quando un cagnolino bianco.....
GJ: Bau! Bau!

GELO

P: Il cagnolino porta una U ad Elena che la mette subito sotto il cuscino. Adesso Elena ha una B ed una U. BU. Non fa in tempo a guardare le due lettere assieme che sente un gattino miagolare.
GJ: Un gatto come quello sull' Ipad?
P: Uguale! Preciso! E sai cosa fa? Porta una O. Adesso Elena ha tre lettere vicine BUO.
GJ: BUO. Si, poi?
P: Poi arriva un piccolo lombrico.
GJ: Cos'e' lombrico?
P: Un bruco. Rups in nederlands. E lui porta una N, ora Elena sotto le coperte ha un BUON.
GJ: Sotto le coperte? Ma non erano sotto il cuscino?
P: Sotto le coperte, figurativo, sii elastica. Dal giardino una piccola rana salta e quando arriva all'altezza della finestra lancia in camera una A. Adesso Elena ha la parola BUONA.
GJ: Papa', io sono buona?

STRETTA AL CUORE

P: Si, bella, sei buona. Vuoi dormire?
GJ: Non ancora.

GELO E IMPRECAZIONI MEDITATE

P: Sull'albero vicino alla finestra un gufo guarda dentro la casa, vola per qualche metro e molla a terra una N che Elena raccoglie e mette via. BUONA N! E il gattino dice se vuoi ho un'altra O. Elena la prende.
GJ: Il gatto aveva due O?
P: Sembra. In questo momento arriva una piccola zanzara che vola male, lenta, perche' sente il peso delle due T che tiene nelle zampine. Le lascia sulla coperta ed esce dalla finestra volando veloce.
GJ: Due T? Come il gatto due O? Perche' loro due lettere?
P: La storia e' cosi' Gio', io ti racconto papale papale quello che ho sentito.
GJ: Hmmm!!

DIFFIDENZA SUA, IMBARAZZO MIO.

P: Nella camera il gatto corre come un matto perche' ha visto un piccolo topolino, che prima di scappare passa ad Elena una E.
Elena mette tutto a posto. B U O N A N O T T E. Chiama la mamma e le chiede cosa c'e' scritto.
La mamma risponde: buonanotte!

SILENZIO

GJ: Papa' dormi?



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