Il cane e' furibondo non riesce a capacitarsi di come quella capra dalla zampa nera si e' potuta allontanare, lei poi, la piu' facile da vedere data quella macchia di pelo vicino allo zoccolo che sembra quasi un vezzo.
Corre intorno al gregge, abbaia, ma non la vede, si scoraggia e cerca di portare le altre all'interno del cortile, con la paura del bastone del pastore.
Sono rientrate tutte tranne lei, il pastore chiude il recinto, e lui scappa torna al pascolo, non si rassegna guarda vicino al fiume, tra gli alberi, dietro ad una piccolo fienile ma niente.
L'asino e' il privilegiato della fattoria, d'altronde e' lui che accoglie gli ospiti paganti delle gite e delle scolaresche, lui che vive vicino al cancello d'entrata e segue le macchine o i pullman che arrivano, aspetta i bambini si avvicina con discrezione e quasi si mette in posa per le prime foto, e soprattutto mette tutti a proprio agio anche in mezzo al fango.
E' per questo suo spirito di accoglienza, questa sua ospitalita', che e' stato dimesso dai lavori di fatica e si e' conquistato una liberta' di girare la fattoria e dintorni, lui e' la fattoria, la sua immagine e' il simbolo di questa nuova scelta imprenditoriale-turistica-didattica del fattore.
Non ha mai dimenticato pero' la sua vocazione di arrampicatore e nei suoi momenti di liberta' va verso i pascoli, passeggia tra boschi, ghiaioni e piccoli picchi di roccia.
La fattoria e' tirata a lucido, i sentieri tra le varie stalle sono segnati da piccoli paletti gialli e neri, e un piccolo ponte di legno divide il terreno coltivato da quello che ospita gli animali.
Sotto il ponte un piccolo stagno in parte usato per l'irrigazione dei campi, poi per ospitare dei pesci rossi e a pelo dell'acqua le anatre percorrono le loro limitate rotte.
Il ruolo dei pesci e delle anatre e' prettamente turistico, infatti sono delle vere attrazioni per i bambini e anche l'approvigionamento del cibo non rientra nel budget della fattoria, infatti basta e avanza il pane che chi scende dalle macchine lancia nell'acqua. Nessuno del personale sa quante anatre vivono nel laghetto, figurarsi di quanti pesci.
Aprofittando dell'anarchia lacustre una piccola anatra, marrone con i riflessi verdi e la testa scura spesso spicca uno di quei corti voli un po' goffi, e proprio in uno di questi voli che dall'alto nota l'asino riposare su un picco baciato dal sole, atterra sullo specchio d'acqua sottostante alza il collo cercando una comunicazione visiva con l'asino.
I due si conoscono, bene o male sono colleghi, condividono un ruolo di rappresentanza della fattoria, non hanno un ruolo attivo nella produzione ma creano entusiasmo e coinvolgimento soprattutto dei bambini che visitano la loro casa.
L'anatra prende l'iniziativa da' ancora qualche colpo d'ala per alzarsi dall'acqua e si avvicina all'asino, si studiano un po', poi si godono il sole.
Dall'alto del picco notano che sulla riva del fiume qualche metro piu' in la', da sola, c'e' la pecora dalla zampa nera che si gode la liberta' conquistata e sorseggia l'acqua cristallina e fresca.
L'asino le va incontro, scende tra le pietre, l'anatra impacciata lo segue.
La distanza e' di sicurezza ma gli animali si vedono, dopo un paio di occhiate scoppia una fragorosa risata, in barba al giovane e aitante ma scorbutico cane che ancora abbaia e corre senza darsi pace, impaurito dalle possibili bastonate del pastore che sta ancora contando e ricontando il gregge.
I tre decidono di proseguire la loro giornata di vacanza assieme, tutto sommato per asino ed anatra e' una giornata abbastanza normale, loro non hanno problemi di liberta', la novita' pero' e' la compagnia che regala momenti molto piu' intensi. Contrario invece per la pecora dalla zampa nera, lei e' anche troppo abituata alla compagnia anche se esclusivamente dei suoi simili, anzi talvolta si sente anche opressa nei suoi spazi. Oggi e' felice, non e' sola, e' libera e per camminare deve alzare la testa e vedere il sole, e non solo seguire ciecamente il culo puzzolente della sua vicina di paglia.
Da lontano vedono una grande mongolfiera pronta a spiccare il volo, fa impressione il grande pallone colorato che si gonfia, loro comunque non si avvicinano piu' di tanto, per la diffidenza verso gli uomini intorno al cesto e per la paura delle continue fiammate che partono ritmicamente dal basso verso l'alto.
Quando spicca il volo i tre amici seguono con lo sguardo quella silenziosa magia, e nell'immensita' del cielo non possono non notare un grande stormo di uccelli che ad alta velocita' sfruttando le grandi ali e le correnti proseguono per la loro strada, l'anatra cerca di spiegare senza successo il comportamento dei suoi simili ai nuovi amici.
Proseguono.
Ammirano i fiori e gli alberi, spesso sostano vicino a delle comode siepi all'ombra, l'asino e la capra dalla zampa nera si alternano a portare sul dorso l'anatra che camminando resta sempre tanto indietro mentre volando non si gode la compagnia.
Non vogliono un'avventura, solo una giornata di pace e liberta', e per questo che quando vedono una striscia d'asfalto con quelle macchine che spesso arrivano alla fattoria, decidono di invertire la marcia.
Alternano bosco e roccia, sole ed ombra, erba e sassi, terra e acqua, gli animali selvatici li guardano come un uomo potrebbe guardare un extraterrestre, i meno intelligenti vedendo l'anatra in groppa pensano addirittura chissa' quale mostro e' quell'incrocio tra asino e anatra oppure tra capra con la zampa nera ed anatra. Forse una capratra o un'anapra, oppure un anano od un'asitra.
L'anatra forse la piu' insicura e vulnerabile nell'ambiente selvatico, si sente molto tranquilla con i nuovi amici accanto e si gode cose che ha visto solo dall'alto, si rende conto che quei piccoli alberi sono milioni di volte piu' grandi di lei, la capra dalla zampa nera ogni tanto bruca il terreno e si accorge che quei muschi e quell'erbetta umida sono maledettamente piu' saporiti di quello che trova ai pascoli, l'asino si gode quei momenti originali e genuini, i suoi rapporti ormai non lo sono piu'; infatti per evitare la fatica, e' sempre sorridente e disponibile con tutti, anche con chi non lo e' con lui.
Alla faccia della sua falsa nomea di superficiale e poco intelligente, l'asino indica lo scendere del sole e fa capire agli amici che e'ora di tornare a casa, tutti sono d'accordo, cio' nonostante con uno sguardo condividono che questa licenza e' da prendere piu' spesso.
L'entusiasmo della gita si trasforma in preoccupazione, soprattutto per la capra della zampa nera.
Il cane e il pastore sono due elementi non di grande comprensione, il cane ormai la terra' sotto costante controllo mentre il rischio di bastonata del pastore e' tangibile.
Tutti e tre sperano nel fattore, uomo libero ed affettuoso.
Arrivano al cancello, l'asino si specchia un po' nella sua grande immagine che da il benvenuto alla fattoria, l'anatra scende dalla schiena della capra dalla zampa nera che trema vedendo in lontananza il cane e il pastore, fortunatamente arriva con il sorriso il fattore, che mitiga la tensione.
L'asino si mette davanti, prendendosi la reponsabilita' della fuga.
Da dietro il pastore furibondo urla tra l'abbaiare del cane: chi e' il responsabile di questa fuga?
L'asino risponde: i-ooo!
Il fattore con calma e serenita' esclama: Dov'e' che resterete la prossima volta senza il permesso?
L'anatra risponde: qua!
Il fattore aggiunge: Almeno vi siete divertiti?
La capra dalla zampa nera con un sorriso, la testa inclinata e gli occhi sognanti risponde: beeeh!
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