Ezechiele non dimentica le sue mani sporche di terra, la sua passione verso le piante, gli animali e quegli attrezzi di legno e ferro. Oltre a qualche passeggiata nei suoi pastini e qualche colloquio con i suoi dipendenti, anzi "gente che mi ha fatto diventare ricco" come dice lui, non ha piu' contatto da molti anni con quella campagna che e' stata sua fraterna alleata di giochi da bimbo, alcova dei primi amori adolescenziali, lavoro duro e soddisfazione poi.
Prima piccole vendite a vicini di casa, amici e gitanti, poi rifornimento a supermercati, prestigiosi ristoranti, fino a diventare un leader della sua zona nelle coltivazioni di ortaggi ed un'elitaria produzione di vino.
Lo sviluppo turistico e quasi industriale e' merito di Edi, figlio di Ezechiele e padre di Elia, la E denominatore comune di una diversa idea di terra e campagna. Edi laureato in economia non ha mai toccato una vite e una vanga, non ha mai indossato una scarpa diversa dal mocassino, ma il difetto che piu' spiace al padre Ezechiele e' la mancanza di rapporti con le persone che per quella azienda hanno versato il sudore, dipendenti si, ma prima compaesani e amici.
Ezechiele ripone nel nipote Elia le speranze per bilanciare la terra e il business ora che lui ha deciso di ritirarsi.
Le consegne le passera' lui, regole precise che non potranno essere fraintese, competenze di sviluppo industriale per Edi, contatto con la terra e con il personale per Elia che dovra' forzatamente garantire la sua presenza in quella che ancora adesso e' chiamata semplicemente fattoria.
Elia non chiede altro, lui e' formato dalla facolta' di agraria e da tutto quello che il nonno gli ha insegnato, e' un personaggio semplice che ha fatto rifiatare le manovalanze che vedevano un pericolo in Edi, i classici, villani e superficiali passaparola giravano gia' per l'azienda: "chiudera'"o "vendera tutto" oppure "ci sostituira' con i robot".
Edi e' in giro per la maggiori fiere del mondo, frequenta i salotti buoni, mentre Elia sottobraccio del nonno gira la fattoria, parla con tutti, ascolta le proposte. Il nonno ha gli occhi lucidi per l'emozione, le idee di rinnovamento dei locali evidenziano l'entusiasmo del nipote ma anche lo soddisfa della sua scelta, l'ultima in quella azienda da lui fondata.
Come ideale eredita' Ezechiele consegna ad Elia le chiavi del suo ufficio, un bel tavolo in radica scura una poltrona in pelle nera abbinata ad un divanetto posto vicino alla finestra.
Con un po' d'imbarazzo Edi chiede il permesso per poter fare qualche cambiamento, pensando a qualche diavoleria elettronica moderna, ovviamente il nonno autorizza senza veti. Solo quando gli viene chiesto di poter svuotare o spostare le vecchie scatole sopra l'armadio, il vecchio boss si blocca e balbetta: Potrai toccarle, solo al momento giusto, ti aggiornero'.
Dopo qualche mese di lavori di ammodernamento, prossimi al Natale, Elia decide di aggiornarsi col nonno su quella famose scatole, Skype e' magico: collega l'ufficio dell'entroterra al sole costante delle Canarie, dove il nonno ha deciso di svernare. Elia vede gli stessi occhi stupefatti e preoccupati della prima volta in cui ha parlato col nonno a proposito delle scatole, ora il vecchio prende un tempo preciso: "Per questa cosa ci sentiamo tra tre quattro mesi, anzi fissiamo una data il trentuno marzo".
Elia ha voglia di cambiare i colori e le luci di quell'ufficio e di tutte le zone chiuse del lavoro suo e dei suoi collaboratori, ma ha grande rispetto per il nonno e continua a mantenere in alto degli scaffali quelle scatole simili a bauli costantemente impolverati non si fa troppe domande ma una certa curiosita' nell'aspettare quella data fissata del nonno c'e'.
Il trentuno di marzo arriva ma del nonno nessuna traccia, non chiama e non risponde, i suoi orari migliori per mettersi in contatto sono sempre a cavallo del pranzo anche da capo dell'azienda fissava le sue riunioni in quegli orari e magari metteva a disposizione di tutti una buona bottiglia di vino e dei salumi genuini.
Il personale dell'azienda, contadini veri, sono gia' a letto quando lo smartphone di Elia squilla e' un messaggio del nonno: da te e' mezzanotte, aprile.
Nessun commento:
Posta un commento