martedì 1 settembre 2015

Primo settembre

Non molto tempo fa, non ricordo dove, ho letto che un bravo blogger deve tenere aggiornato giornalmente il suo spazio. Niente di piu' vero.
Io che sono un cazzaro professionista mi adeguo invece al mio consueto procrastinare, incolpo il funzionamento a singhiozzo del mio maltrattato e vecchio computer, mi affido al personale odio viscerale verso la tastiera touch screen del tablet o cosa ben piu' meschina mi giustifico tirando in ballo le vacanze estive di mia figlia, quindi al suo bisogno di avere vicino una guida e un compagno di giochi.
Alla fine mi sono goduto una discreta estate fiamminga, due belle gite in Italia, senza appoggiare gli occhi sullo schermo se non per qualche aggiornamento dei social network e le varie letture di giornali e siti cestistici.

Ma ora, e il meteo di Gent ce lo ricorda con un triste grigio, l'estate sta finendo (cit. Righeira) e un classico di questo periodo e' il ritorno a scuola.

Come genitore sono al mio terzo primo giorno di scuola e stamattina si vedeva tutta l'esperienza, l'entusiasmo controllato, il controllo della situazione.
Ore sette sveglia, sette e due minuti io in piedi, sette e dodici mia moglie in piedi, quasi sette e venticinque la bimba stile zombie si adagia da letto a divano come un acaro, flebo di succo di frutta e cereali, preparazione dello zainetto senza dover consultare le indicazioni della maestra, vestito dell'occasione per l'alunna, un paio di pedalate e ci siamo.

Il cortile della scuola e' pieno di matricole, zaini scintillanti, genitori emozionati, bambini con negli occhi la sorpresa e una bella tensione, io e la piccola italo-lituano-belga dimenticando i lucciconi di due anni fa facciamo gli sgamati e ci ritiriamo su una panchina laterale con la spocchia di chi sa gia' quelo che sta per succedere. Ecco la campanella, tutti corrono verso il portone, noi no: ci alziamo con calma saltiamo la fila di quelli che chiedono informazioni sui corridoi da seguire per arrivare alla classe, guardando la coda quasi con sdegno.
Arriviamo in aula quasi per primi e l'esperta scolara si organizza come e' abituata: cambio scarpe e consapevole utilizzo dei vari angoli della classe, i colleghi nuovi arrivati rubano con l'occhio ma non la emulano, sono ancora mano nella mano con il papa' o la mamma.
Io la controllo con distacco, la mamma la saluta e ci allontaniamo; solo perche' e' una cosa che si deve fare ci accompagna alla porta e si abbandona ad un abbraccio con relativo bacio, per poi girarsi e tornare ai suoi affari.

Guadagnando l'uscita comprendo di essere rientrato nel solito tran-tran: varie miss tra maestre e mamme, la piccola Istambul femminile che si ritrova, il papa' peace and love, quello simile a zio Jesse Duke e quello a Nosferatu il principe delle tenebre, i ritardatari, i sorridenti pensionati Frank e moglie che a scuola fanno volontariato e sulla soglia prima di uscire la seria, rigida ed austera direttrice che stringe la mano a tutti i genitori in uscita accompagnando un severo: dag!, la strada di casa, il blog.


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