Non ho dovuto sudare poi molto per ottenere le mattine libere.
Dei tre turni di lavoro il pomeriggio e' quello maledetto da tutti, "ci spacca la giornata" e "non puoi far nulla" sono i commenti più inflazionati.
Le notti ormai se le sono divise i più giovani, l'integrazione dello stipendio e' necessaria, pensano di coprire più velocemente il mutuo casa e il debito della macchina, tra un paio d'anni ambiranno anche loro alle mattine come tutti gli altri.
Ho approfittato di questa inclinazione comune per organizzarmi le giornate, e ormai le mie abitudini sono metabolizzate.
Il mio tempo libero inizia verso le ventitré quando dopo il percorso in tram arrivo a casa dopo la giornata di lavoro e, caschi il mondo, trovo mia moglie Gloria sul divano, con la televisione accesa, telecomando in mano.
Mi ospita sotto la coperta e ci vediamo un film, talvolta presi dalle chiacchiere perdiamo il filo e riproponiamo lo streaming o il DVD al giorno dopo.
Al mattino riesco a rubare almeno mezz'ora di sonno in più grazie all'indipendenza della bimba che si sveglia velocemente e si prepara da sola e alla disponibilità di Gloria che le fa da spalla per qualsiasi cosa.
Di solito arrivo in sala mentre loro fanno colazione, ho già indossato la mia tuta sportiva, facile da vestire in velocità, le saluto poi un po' d'acqua sul viso ed esco con la bimba, tram delle sette e quarantadue, e quelle quattro chiacchiere a cui non potrei mai rinunciare.
Un veloce bacio, e la telefonata di Gloria, "e' a scuola? Tutto ok? Buona giornata a stasera".
Sono solo, le mie donne sono ai loro impegni giornalieri, vado al solito bar vicino alla scuola, capuccino-brioches-acqua-giornali, e immancabilmente qualche commento saggio di chi il bar lo vive.
Come al solito il percorso di ritorno lo faccio a piedi, passando talvolta a passo di corsa in un piccolo parco dove mi fermo sempre a salutare l'Egidio. Anzi Legidio.
Dalle mie parti non si usa come nel milanese mettere l'articolo al nome proprio ma per l'Egidio, anzi Legidio, e' sempre stato cosi', tanto che qualcuno pensa che effettivamente l'iniziale del nome sia la L.
Legidio e' quasi sempre solo, magari a volte seduto vicino c'e' Bulova (
http://lelebassiblog.blogspot.be/2014/04/bulova.html
) ma non sempre la compagnia e' gradita, Legidio non beve e il frequente e persistente odore d'alcool di Bulova lo nausea.
A differenza di Bulova poi, Legidio non ha un delirio monotematico, lui parla con assoluta lucidità per almeno un paio di minuti, ma se fa una digressione o apre una parentesi, perde completamente il filo del discorso ed inizia uno sproloquio misto di politica, calcio, sue fantasie e gossip di quartiere.
A me passare un'oretta con lui magari prima di fare la spesa non costa nulla, lo invito a bere un caffè lui mi risponde sempre "magari domani" e poi ci sediamo sempre alla solita panchina.
In queste abitudini si e' inserito un signore che porta sempre il suo piccolo cane a passeggio, un uomo distinto, con un loden verde e degli occhiali tondi, il cranio raso e una faccia simpatica, lui ci guarda ci sorride e procede con il bassotto.
Una mattina l'ho visto al bar anche lui con la sua tazzina e la sua brioches, mi ha riconosciuto e sorriso, poi uscendo il barista lo ha salutato: A domani, professor Bonetti!
Il dottor Bonetti, luminare della psichiatria, apprezzato professionista, discusso per le sue pubblicazioni, uomo di raffinata intelligenza, creatore di opinione.
Ho letto un suo libro dove sintetizzava il lavoro suo e delle sue equipe lungo il passare degli anni, il continuo aggiornamento. Spiega cos'erano veramente i manicomi, le case di cura e le prigioni psichiatriche. Un libro che sprizzava passione, una scrittura che mi ha preso totalmente. Appena lo incrocio di nuovo lo fermo il prof anche solo per stringergli la mano.
Una mattina si parlava con Legidio di un piccolo episodio di delinquenza successa in quartiere, un'aggressione ad un'anziana a scopo di rapina, finita in maniera goffa e per fortuna senza conseguenze fisiche ed economiche per la nonna.
Ma sono bastate le parole "rubare" e "rapina", per passare ad uno scandalo calcistico di un rigore non dato, e la frittata dell'Egidio (dellegidio?) e' stata servita: da palo in frasca in un nanosecondo.
A me piace sentirlo comunque, ogni tanto annuisco, quasi mai rispondo, ho capito che preferisce non essere interrotto ma solo ascoltato.
Ascolto e osservo in giro, quando passa il dottor Bonetti, fermo Legidio lo saluto, e vado verso lo psichiatra.
"Buongiorno, dottore!"
"Buongiorno, brava persona!"
Mi ha preso alla sprovvista: "grazie, ma perché?"
"La vedo sempre chiacchierare con Legidio"
"Sa, ho le mattine libere, al parco sto bene, lo ascolto volentieri spesso ha sprazzi di grande intelligenza e cultura e poi mi fa male vederlo parlare da solo"
"Lo so, caro, ma vede….Legidio non parla da solo, parla con gli angeli"
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