Avevo un amico diplomatico che spesso veniva a cena casa mia. Ogni volta
mi chiedeva: cosa porto? Io rispondevo: delle baguette, delle michette,
delle ciabattine o dei semplici panini. Lui puntualmente veniva a mani
vuote.
Ambasciator non porta pane.
Era nettamente lo stallone piu' rappresentativo del maneggio, nessuna sella per lui, zero briglie, nessun sentiero battuto, lui e' il re e il suo compito e' solo quello di continuare la stirpe.
Da un po' di tempo pero' lo stallone Donato non sta bene e solo il suo fedele amico, lo stalliere Carlo, e' stato capace di avvicinarlo, ma anche lui dopo le solite carezze amichevoli appena toccato il muso ha ricevuto un netto rifiuto.
Individuato il problema Carlo ha avvisato il veterinario del dolore mascellare di Donato, ma sfidando qualsiasi logica deontologica, il medico ha rifiutato la visita.
E cosi' tutti gli altri colleghi convocati dai responsabili del maneggio.
Al caval Donato non si guarda in bocca.
Il suo mondo era in equilibrio su uno scoglio a farsi baciare dal sole, tra un tuffo e qualcha bracciata tra le onde.
L'estate pero' l'aveva tradito, la pioggia deprimeva il suo essere.
Forse con questa giustificazione motivava il suo vizio della bottiglia: barbera, sangiovese, terrano o anche qualche dozzinale tinto da sangria spagnola alla sera lo accompagnavano fino al primo sonno.
Rosso di sera bel tempo si spera.
L'apicultore si chiede se e' ancora il caso di mantenere le arnie, ormai il miele e la pappa reale delle grandi produzioni fanno si che i suoi incassi siano ai minimi termini.
Ma lui ama quegli animali, li riconosce ad uno ad uno e non solo la regina facilmente rintracciabile date le dimensioni superiori.
Per qualche sbavatura della sfumatura del nero sul giallo ma soprattutto per la sua propensione al ritardo riconosce sempre Tito, la sua ape preferita.
Quando passa a controllare lui arriva sempre dopo le altre, appesantito, decolla da un fiore dopo aver copiosamente succhiato del polline.
L'ape Tito vien mangiando.
Era da tempo che lei organizzava quella serata, il vestito lungo, la prenotazione al miglior ristorante e i biglietti per il tanto aspettato concerto. L'emozione correva sulla sua schiena ma percepiva un po' di freddezza dal suo lui.
In effetti non provava la stessa sensazione anzi, il suo bel gessato blu lo indossava con piacere, il ristorante era di suo alto gradimento, ma il concerto no, quello non lo capiva, non condivideva la passione per il cantante di Furia cavallo del west.
Lui alla fine si presento' al teatro, ma a spettacolo ampiamente ultimato, la raggiunse per un cocktail nella brasserie del foyer del teatro.
Meglio tardi che Mal.
Nella campagna non c'e' un buon clima, tutti tendono a stare per conto proprio, l'egoismo impera.
I piselli chiusi nei loro bacelli si sopportano in silenzio, le fragole ormai pesanti sono chinate verso la terra, i pomodori attaccati al loro palo cercano una difficile arrampicata. Solo le ciliegie magari timidamente, ecco perche' quel colore rosso, cercano un minimo di coinvolgimento tra di loro, si incoraggiano e si tengono per mano.
Una ciliegia tira l'altra.
La bambina passa le ore con i suoi coniglietti di pezza, i suoi giocattoli preferiti dalla culla fino ad ora.
Quando la mamma le permette di vedere la tv, si piazza sul divano e aspetta il suo mito: Bugs Bunny, il furbo divoratore di carote.
Anche da piccolina pero' ha sempre avuto chiara la differenza tra l'animale vivo, quelli di peluches e i disegni della televisione, si ispirava agli ultimi per poi ambire a gestire e curare il primo, solo talvolta tentava di chiedere: Mamma, mi compri uno vero? E la mamma rispondeva sempre nella stessa maniera: Primo non e' vero ma e' vivo, poi un animale e' una responsabilita' ancora troppo grande per te, ne riparleremo quando sarai piu' grande.
Il tempo e' passato ma per altri problemi, quel leporide non e' mai arrivato.
La bimba ci pensa sempre, e l'occhio triste e' sicuramente dovuto a questa carenza di affetto, ma anche alla mancanza di sonno, infatti lei sta sveglia ogni notte ad aspettare.
La notte porta coniglio.
Fiera del Vino 2015.
Un prestigioso sommelier prende la parola davanti ad una platea di neofiti:
Buongiorno a tutti sono qui per rispondere alle vostre domande, per soddisfare le vostre curiosita', c'e' qualcuno che vuole iniziare, qualche coraggioso che prende per primo la parola?
No.
A buon intenditor poche parole.
Nessun commento:
Posta un commento