lunedì 21 dicembre 2015

Poesia natalizia

Finalmente e' festa, domani e' Natale,
i vestiti buoni sono tutti pronti,
presi un mese fa grazie agli sconti,
faremo un figurone, saremo una famiglia reale.

Dopo una giornata di lavoro seduti davanti al camino,
ci godiamo un po' di televisione prima di andare a dormire,
ma fuori c'e' casino a non finire,
vuole entrare a rubare, il marocchino.

Anche aspettando mezzanotte mi devo preoccupare:
prendi la mazza, il coltello e il bastone;
ma guardando dalla finestra: non e' nera la sua carnagione!
Questo conta poco, conta solo non farlo entrare.

Nel sacco ha il frutto di altre imprese
sta girando nel giardino
sta cercando l'entrata il malandrino
lo controllo bene: si capisce bene, e' albanese.

"Cosa dici? Ma non lo vedi?"
"Ha un indizio non indifferente di chi vive nel medio oriente, ha la barba fino ai piedi"

Gira ancora nel giardino,
trova la scala vicino alla cantina,
e si arrampica dal retro della cucina.
Ormai e' chiaro: l'obiettivo e' il camino.

Non lo vediamo piu' salire le scale,
ma armati lo aspettiamo nel salotto,
chissa' se lo rifara' dopo come l'avremo ridotto.
Eccolo che scende, senti che tonfo: Cazzo e' Babbo Natale!



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